martedì 29 gennaio 2008

Girovagando 2. Orvieto e Bomarzo

Ed eccoci a Orvieto. Si parte dalla stazione prendendo la funicolare. Per i bimbi è come stare sulle giostre e, far capire alla piccola peste che non è possibile fare altri tre o quattro "giretti", non è semplice. La funicolare è stata nel tempo ristrutturata ed è trainata da un sistema ad acqua: un mezzo che ha il sapore di altri tempi. Arrivati al capolinea prendiamo il minibus che ci porta fino alla piazza del Duomo. Qui la vista è da mozzare il fiato: il mezzo arriva sulla piazza spedito, fa scendere i passeggeri e riparte veloce. Appena libera la vista la facciata del Duomo ti appare davanti imponente, ricca di decori, affreschi, colonne e ricami. Grande e possente. Entriamo un po' intimiditi, ma dentro la ricchezza e lo sfarzo svaniscono. Ci sono, certo, dipinti e raffigurazioni, alle pareti come sul soffitto e sui pavimenti, ma quello che impressiona è lo spazio imponente, il vuoto dirompente, rotto solo dalla luce colorata e filtrata dalle splendide e vivaci vetrate alle finestre. Dal fondo, dall'entrata cioè, l'impressione che ho avuto è che quel vuoto ha il suo fulcro nell'altare e la sensazione che ho provato è quella di essere spinta verso di esso. Incredibile davvero!
Usciti dal Duomo siamo entrati, proprio di fronte, al Museo Etrusco, ricco di reperti e di inevitabili racconti della nostra storia.
Girare per le strade di Orvieto è stato davvero piacevole e, mercatini e bimbi in maschera hanno aggiunto tanta allegria.
Non può mancare un assaggio della cucina locale, prima di ripartire (dopo il "giretto" di ritorno in funicolare) per tornare verso casa. Sulla strada decidiamo di fare ancora una sosta. Uscendo ad Attigliano e seguendo le indicazioni si arriva al Parco dei Mostri di Bomarzo. E', per chi non lo conosce, un parco immerso nel verde e tra rivoli e alberi possenti si possono ammirare enormi statue, perfettamente conservate e incastonate nella natura circostante. I giganteschi "Mostri" rappresentano creature mitologiche e non, ma comunque di grande fascino.
Il consiglio è di andarci in primavera o in estate: tra gli alberi, i prati e i mostri si può godere del fresco e passare una giornata intera divertendosi all'interno del parco. In inverno, una volta fatta la passeggiata e visto tutte le statue, il freddo e l'umidità invitano ad andarsene per altri lidi, piuttosto che prolungare la sosta.
Si torna a Roma...finita la gita e anche il we !!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Una giornata che di certo ti restituisce alla serenità. Bello girare e vedere posti nuovi e anche posti vecchi ma con occhi comunque nuovi.
Brava!

daylystory ha detto...

Grazie! Ma non è merito mio, ma di quello che c'è intorno. E intorno a te, che cosa c'è ??
Alex

Cangaceiro ha detto...

Attorno a me c'è il mare siciliano che è quasi ovunque bellissimo. C'è la Valle dei Templi e i templi di Selinunte e Segesta.
Ci sono le campagne. Ragusa ci sono stato ed è a dir poco meravigliosa ma soprattutto la città di Palermo toglie il fiato.
Purtroppo, il mio paese d'origine, Santa Margherita di Belìce, contiene molta storia e cultura ma è trattato male.