venerdì 29 febbraio 2008

Telefonata

28 febbraio, ore 23.47 ca
Al buio pensavo e ripensavo a tante cose. Alle parole, ai gesti.
Mi giravano i pensieri a mille, come al solito.
All'improvviso suona il telefono. Un unico squillo. Nemmeno il tempo di rispondere.
La chiamata, infatti, rimane come "senza risposta".
Mittente: nr. privato.
Non so, ma ho avuto la sensazione che fossi tu.
Quasi la certezza. Forse, è volerti così tanto che mi fa pensare questo.
Forse era solo uno sbaglio. Qualcuno che si è accorto quasi immediatamente di aver fatto il numero errato.
Non lo so.
Ma sarebbe stato bello parlarsi ancora.

giovedì 28 febbraio 2008

Certezze

Non so dove sei. Non so con chi sei. E cosa stai facendo.
Non so come stai. Posso solo immaginare.
No so se mi pensi. Posso solo sperare che sia così.
Eppure io ne ho bisogno.
Io ho bisogno di sapere di te. Ogni cosa.
Il buono e il cattivo.
Il giorno e la notte.
Il riso e il pianto.
Ma non voglio leggerlo su un blog, dove per parlarti devo scrivere un commento.
O viceversa.
Voglio ascoltare la tua voce. Sentire da te le parole che scegli, per me.
Sentire l'emozione, le risate. Sentire la voce spezzata dalla rabbia. A volte dal dolore.
Raramente dal pianto.
Sì, io ho le mie certezze: tra queste voglio, anzi VOGLIO te.
Nella mia vita. Comunque.

Buone o cattive notizie

Nella confusione dei sogni che ultimamente si affollano durante le poche ore di sonno, stanotte ho visto mio padre. Intorno c'erano miriadi di immagini assolutamente confuse. Non si distinguevano nè persone nè situazioni. L'unica immagine reale e nitida, al centro di questo turbinio confuso, era il viso di mio padre. Sereno e sorridente. Insistentemente sorridente.
Anche se io continuavo a guardarlo perplessa poichè non capivo cosa ci fosse da essere così contenti, lui sorrideva sempre. Ho cercato di distinguere il contorno per avere un indizio, ma il mio sguardo tornava sempre a lui.
Poi mi sono svegliata.
Spero solo che stavolta sia venuto a trovarmi per una buona notizia. Di solito non è così. Temo il peggio, ma non posso immaginare nulla perchè non c'era niente che potesse farmi capire qualcosa in più, come invece è stato le altre volte. So solo che io non ero felice quanto lui e ancor meno capivo il suo stato d'animo.
So che presto arriverà la risposta a queste domande e spero che sia qualcosa di buono.

martedì 26 febbraio 2008

Sempre

Posso riempire i giorni. Sì. Fino a non avere nemmeno un attimo per fermarmi a pensare. Il difficile è riempire le notti. E quando sono costretta a fermarmi perchè altro non posso fare, al buio nel mio letto non riesco a cacciarti via.
Non basta mandarti via dai miei pensieri. Non basta scansare i ricordi. Non basta voltare lo sguardo per non vedere gli oggetti che parlano ancora di te.
Sei una parte di me. Dovrei eliminarla. Ma quale parte? Non sei un braccio, una gamba o un altro pezzo qualsiasi, che posso tagliare. Sei un siero, una droga, un veleno. Sei il sangue che circola in ogni angolo del mio corpo. Non posso mandarti via. Non ci resco. Forse non voglio.
A volte provo a urlare. A volte penso che te ne andrai un po' alla volta. Un po' con ogni lacrima che piango.
Non è così. Per quanto mi dispero, sei con me. SEMPRE.

lunedì 25 febbraio 2008

Nessun rimorso. Nessun rimpianto

Si parlava, qualche giorno fa, tra amici, di come alcune persone riescano a vivere meglio la vita. Molti hanno la capacità di farsi scivolare le cose addosso. Nel bene e nel male. E, all'apparenza, sembrano vivere meglio di altri. Perchè sono meno sensibili, si fanno meno problemi. Diciamolo pure chiaramente: si fanno meno "pippe mentali".
Ripensandoci, io, decisamente, non rientro in questa categoria. Vivo, soffro, gioisco e respiro il bello e il brutto della vita con un'intensità che spesso toglie il respiro. Mi meraviglio ancora della vita, mi sorprendo e sorrido delle belle giornate e mi commuovo davanti ad un film d'amore.
E' vero che quando non siamo capaci di prendere le distanze dalle cose e dalle persone si rischia di soffrire molto, ma io so vivere solo così.
Nonostante tutto quello che ho vissuto di una cosa sono felice: oggi io non ho nessun rimpianto. Nessun rimorso.
Tutto quello che ho fatto l'ho fatto sempre con amore. L'ho fatto perchè ho creduto fosse la cosa migliore da fare. Non importa se ho sbagliato. Non mi importa se poi le decisioni che ho preso nella mia vita mi hanno portato a soffrire. Oltre alla sofferenza ho avuto anche tanta gioia. Tanto amore.
Su questo non ho dubbi.
Nessun rimorso. Nessun rimpianto.

Urlo

Urlo.
Ma come si fa a urlare così tanto da poter far uscire il peso che ho dentro ?
La rabbia, la tristezza.
Io non lo so fare, ma lo vorrei tanto. Vorrei svegliarmi la mattina e pensare "Finalmente un nuovo giorno", come accadeva prima. E invece no.
Vorrei liberarmi veramente di tutto e tornare ad amare la vita e ogni giornata. Affrontare tutto con un sorriso, anche le difficoltà.
Ora ogni giorno sembra uguale a se stesso. Poche cose hanno preservato il loro valore. Il resto non ha più senso.
Vorrei davvero far uscire tutto il dolore con un semplice urlo. Ma non posso comandare i miei sentimenti e le mie sensazioni. Non posso forzarmi a non amare chi, adesso, non c'è. Chi ha scelto un'altra strada.
E, amare chi non c'è, non aiuta a rimarginare le ferite.
La vita va avanti. Sì, ma come?
Mi sento come in sospeso. In un'apnea con poco ossigeno.

giovedì 21 febbraio 2008

Luna Rossa


So perchè arrossisci. Sei in imbarazzo, ti senti un po' in colpa. Quando stanotte ti ho chiesto "Perchè?", tu non hai saputo rispondere.

Ti avevo chiesto di esaudire il mio desiderio. In cambio mi avevi chiesto di confidarti un segreto.

E io l'ho fatto.

Tu, invece, non hai rispettato il patto. Le cose non sono andate come avevo desiderato. Anzi, esattamente nel modo opposto.

Non hai avuto il coraggio di dirmi la verità. Hai atteso che tutto accadesse.

Hai ascoltato il mio pianto.

E' difficile amarti ancora, Luna.

Tu hai oscurato il mio Sole.

martedì 19 febbraio 2008

Sogni ad occhi chiusi e ad occhi aperti

Da tantissimo tempo, ormai, la notte non sognavo più.
All'inizio credo sia stato per una sorta di magia: sognavo raramente e solo cose che poi trovavano riscontro nell'immediato futuro. Siccome, poi, quel futuro non si rivelava mai portatore di buone sorprese, per smettere di fare questi sogni, ho smesso di dormire. Ho sofferto d'insonnia per un po' (un bel po') e poi è passata anche questa.
Da svariati giorni, però, ho ripreso a sognare. I ricordi sono vaghi. I sogni sono spesso affollati di gente e di eventi confusi. La mattina non me li ricordo mai. Rimangono le sensazioni che non sono mai buone. Mai positive. Non portatrici di nuove energie. Ma nemmeno di nuove illusioni.
Durante il giorno io ci penso e ci ripenso e cerco di spiegarmi perchè ho ricominciato a sognare o quantomeno a ricordarmi di averlo fatto.
Stamattina ho capito: ho smesso di sognare di giorno. Ho smesso di immaginare e di sperare che anche per me ci sia qualcosa di bello. Di buono. Non voglio altre delusioni. Non voglio altre ferite.
Mi bastano quelle che ho.
Ho ripreso a riempire le mie giornate fino all'inverosimile. Ogni istante sono occupata a fare qualcosa. Così provo a non pensare a me stessa e ai miei desideri. Ai miei sogni.
La sera arrivo sfinita a letto e crollo.
Così dormo. E così sogno di sogni senza ricordi. Senza aspettative.
Senza ferite.

lunedì 11 febbraio 2008

Un attimo di riposo




Uffa !!! che giornata strana. Nonostante il week-end sia appena finito, sento una stanchezza addosso inimmaginabile. Ci sono delle cose che stanno di nuovo in movimento nella mia vita e, invece, io avevo bisogno di un attimo di riposo. Lo dimostra il fatto che continuo a fare sogni strani, affollati e molto confusi. Gente che va, gente che viene. Situazioni che mutano all'improvviso. Certo che dopo questi tre ultimi anni "intensi" avevo proprio il bisogno di recuperare il mio equilibrio. In realtà mi ero anche illusa di averlo trovato. Invece? Niente. Mi aspettano nuovi cambiamenti e decisioni importanti da prendere che, sono certa, cambieranno ancora la mia vita. Questa volta però, spero in meglio.


Vedremo nei prossimi giorni.


Ho molta paura. Non voglio sbagliare.


Quello che mi spaventa non sono tanto i fatti. Gli eventi della vita, per quanto imprevisti e brutti che possano essere, li affronto sempre. Sono le persone che incontro che spesso mi scioccano e hanno la capacità di spaventarmi davvero.


Sì, lo so. E' un post un po' confuso. Forse perchè anche io mi sento così.


Quello che invece vorrei è sdraiarmi. Fermarmi e riposarmi un po'. Riprendere le forze e poi, dico POI, vedere quello che si può fare. Riprendere a pensare. POI.


Adesso vorrei proprio rilassarmi un po'.

mercoledì 6 febbraio 2008

Incubi

Ancora una volta ho fatto un sogno premonitore che poi si è rivelato un incubo poichè, la mattina successiva e cioè ieri, si è avverato. E' arrivata la notizia che avevo atteso tutta la notte, purtroppo.

Ora solo silenzio. Per rispetto del dolore.