lunedì 17 marzo 2008

Troppi e troppi

Quando si ha troppo da scrivere, è come non avere nulla. I pensieri si affollano all'uscita e, inevitabilmente, la bloccano. Cerco di concentrarmi su un unica idea, o almeno una alla volta ma, proprio mentre sto incominciando un discorso, ecco che il collegamento con un'altro prende il sopravvento.
E allora giro e rigiro nei miei pensieri e non riesco a buttare giù due righe. L'unico modo è stato questo: parlare di tutti e di nessuno.
Mi dispiace, però. Da domani ci sarà per me una pausa inevitabile e prima che avrò possibilità di usare un altro pc passerà del tempo e, quando accadrà, non so nemmeno se avrò il tempo e la possibilità di aggiornare il blog così spesso. Spero di sì.

Sono davvero troppi i pensieri. Mi defilo prima di esserne travolta e non controllare più quello che scrivo.

P.s. Sabato mi sono fatta tatuare una fenice. Modestamento posso dire che il tattoo che ho scelto è davvero bello.
Commento: CHE DOLORE !!!!!!

venerdì 14 marzo 2008

Svegliatevi, bambine


Non mi nascondo al sole che oggi mi scalda la pelle. E' una fantastica giornata di primavera. Lo so che da calendario manca ancora qualche giorno, ma io mi sto già svegliando dal letargo invernale e, per gustarmi meglio la nuova stagione, già sbuco dalle fessure del muro per scaldarmi al tepore dei raggi.

C'è qualche nuvola lontano e il sole non è fortissimo. Ma va bene così. Non sarebbe normale. Non sarebbe il suo corso. So che non devo avere fretta. Ogni cosa a suo tempo.

Mi godo quello che la giornata mi offre: oggi il sole. E, se domani sarà pioggia, mi riempirò del profumo dell'erba e della terra.

E' primavera (quasi). Svegliatevi, bambine.

martedì 11 marzo 2008

Cambiamenti


Giorni di fermento e di cambiamenti. A parte i più semplici come la macchina e il tatuaggio, ce ne sono altri. Anzi un altro che riguarda il lavoro. E, da questo, dipendono altri cambi nella mia vita quotidiana. Orari, tempo per me e per My Joy, organizzazione pratica della giornata.

Almeno qualcosa si smuove. Non si può avere tutto e, anche se il mio desiderio grande non si avvera, intanto comincio da qui.

Comincio. Ricomincio. Chissà quante volte ancora lo dovrò fare. Nuovo ambiente, nuovi colleghi, nuove abitudini. E ancora sfide con me stessa e con gli altri.

Ho paura. Poter condividere questo con qualcuno lo avrebbe reso più semplice. O forse mi avrebbe dato più coraggio.

Mi sento frizzante. Mi sento le bollicine che sprizzano.

Forse il gatto sta tornando leone (Forse sono solo esaurita hahah). Miao.

lunedì 10 marzo 2008

Assaggio di mare


Sabato. Prima giornata di mare.

Solo un assaggio, sì, ma comunque fantastico. Il sole tiepido che ti scalda mentre cammini al porto. Le barche dei pescatori che si preparano ad uscire. O forse stanno solo sistemando le reti e l'attrezzatura per le prossime uscite. Li vedi i pescatori, col viso dai solchi profondi, scavati dal sole, dal freddo e dal mare. Li osservo e un po' li invidio. Sono uomini capaci di stare soli con se stessi. Convivere con i propri pensieri. Soli, in mezzo al mare, dove non puoi chiedere aiuto e conforto a nessuno. Mi chiedo se sono felici. La vita del pescatore è molto dura, ma credo sia uno di quei mestieri che ti deve piacere, altrimenti muori ogni giorno nel farlo.

Oltre al profumo forte del mare e al sole, non potevo non gustare il sapore di quello che il mare ha da offrire. Che bello mangiare e chiacchierare al sole, o anche solo gustare quello che hai nel piatto mentre lo sguardo si perde sull'orizzonte lontano. Il sapore di ciò che mangi si fonde con il profumo del mare, con i colori e con i pensieri.

E' lì che credo arrivano i miei pensieri. Tanto viaggiano e tanto vagano. Fino alla fine del mare.

Mi godo ancora un po' questo spettacolo divino e quando le prime nuvole mi tolgono il piacere del sole decido di andare. La giornata è lunga.

venerdì 7 marzo 2008

La moria delle vacche

In questi ultimi tempi ho scritto meno nel blog. Me ne sono accorta in questi ultimi giorni. Mi è venuta la curiosità di leggere di nuovo il mio primo post. Non me lo ricordavo più. Era il primo ed era per una persona che amo profondamente ancora oggi. Ma non è di questo che voglio parlare.
Mi sono accorta, rileggendo, che sono sprofondata in un abisso di depressione, di solitudine e isolamento senza precedenti.
Non solo. Pensando e ripensando ho realizzato che non faccio altro che lamentarmi, anzi lagnarmi addosso sulle mie disgrazie e devo dire che non è proprio da me. Ho sempre affrontato le difficoltà con forza e negli ultimi post invece non faccio altro che dire che quella forza non ce l'ho più. Ma questo non è vero. Sì la vita non ti regala niente. Nè a me, nè a tanti altri, ma sprecarla così è un vero peccato. E per peccato intendo anche il senso cristiano del termine.
Allora un paio di giorni fa, mentre parlavo con la mia amica del cuore, è scattato qualcosa e ho detto basta:
Io: - No senti, adesso basta con questa depressione cronica. La vita è bella, anzi no, la vita a volte fa proprio schifo, ma non si può vivere così. Io voglio sentire ancora il sapore e l'odore, il gusto e i suoni. E soprattutto i sensi di questa vita. -
Lei: - Oh ma che sei impazzita? Veramente stavamo parlando di quello che si fa nel week-end.-
Io: - No adesso basta.
Lei: - Ancora? Ma che t'è preso?
Io: - Basta con questa moria delle vacche. E tengo a precisare che quando dico "vacche" non è a noi due che mi riferisco, ovviamente. Lo dico e lo dico e poi ci ricasco sempre. Non mi importa di quello che mi darà il futuro. A forza di pensarci ho smesso di guardarmi intorno e di dare un valore vero a quello che ho. E il valore vero alle cose e alle persone che mi sono accanto glielo do io e nessun altro. Dirmi tutti i giorni che non ho quello che vorrei non mi aiuta ad ottenerlo. Mi fa stare solo tanto male.
E allora, ieri, quando sono tornata a casa, invece di precipitarmi a pulire e a cucinare ecc. ecc., ho preso in braccio mia figlia (che adesso pesa più della metà di me) e abbiamo ballato in mezzo al salotto. Abbiamo colorato e fatto una marea di disegni.
Poi ho fatto tutto il resto, ma sicuramente con un bel sorriso sulle labbra.
Il resto si vedrà e se qualche desiderio si avvererà sarò certo più felice, ma per aspettare qualcosa che forse non arriverà sto perdendo quello che già ho. Se morissi domani, avrei perso i doni che mi sono stati offerti fino ad oggi per aspettarne altri che mai arriveranno. La mia vita sarebbe stata inutile.
La felicità è un viaggio. Non una destinazione.

My Joy

Ieri, come ogni giovedì, sono uscita prima dal lavoro e sono andata a prendere il mio angelo, a scuola.
Il giovedì è il giorno che ha karate. Ieri però My Joy non aveva nessuna intenzione di andarci, anzi mi ha urlato tra le lacrime che il karate è brutto e il maestro pure (per chiarezza, dico che il corso lo ha scelto lei). Poichè non sono una che insiste per lo sport a tutti i costi e poichè deve essere un divertimento e non una tortura, appena riesco a farmi sentire dalla piccola urlante, le dico che si va a salutare il maestro e non ci si va più.
Quando arriviamo, invece, lei si fa cambiare e corre a cominciare la lezione, come se avessimo parlato d'altro fino a quel momento. Anzi ha pure la faccia tosta di chiedermi di andare a farmi un giro. Di solito assisto sempre alla lezione, anche se ogni tanto il maestro mi minaccia e tenta di farmi fare la verticale, ma ieri avevo due o trecento cose da fare in un ora e così mi sono defilata.
Il bello è che quando sono tornata, a fine lezione, il maestro ha detto che per la prima volta è sicuro che i pargoli sono tutti pronti per l'esame e ha deciso di ordinare le cinture nuove. E ha aggiunto una serie di elogi inaspettati proprio sulla mia piccola peste. Sì lo so che posso sembrare stupida, ma il mio cuore si è gonfiato a più non posso. Ero così contenta che credevo che esplodesse. Tra l'altro non sono una fissata e non mi importa che lei sia la prima della classe, non mi importa se prenderà la cintura superiore o meno. Anzi se non vorrà fare l'esame non sarò certo io ad insistere.
Però mi sono sentita davvero orgogliosa, soprattutto perchè My Joy, di solito, è molto fantasiosa nell'esecuzione degli esercizi, non indisciplinata, ma aggiunge sempre qualcosa di suo che magari non era previsto.
Mi sono sentita davvero felice soprattutto perchè lo era anche lei e perchè si è veramente divertita.
Lei è davvero tutta la mia vita.

martedì 4 marzo 2008

Non posso

No. Non posso.
Non ce la posso davvero fare. Anzi, non ce la faccio.
Ho bisogno di averti con me. Di poterti pensare nella mia vita. Niente ha un vero senso.
Tutto assume un valore diverso, senza te.
Quello che hai lasciato dentro di me è un grande vuoto. Posso riempire i giorni e le notti. Impegnare la testa e il fisico. Sfinirmi di pianto. Cercare di inventarmi una nuova vita e una nuova me. Ma senza te non mi riconoscerei. Non mi riconosco. Vivo facendo passare i giorni. Senza assaggiarne più il sapore. Senza sentirne il profumo.
Sorrido alzando gli angoli della bocca, ma non sorridono gli occhi.
Chi mi conosce se ne accorge, ma non ha nemmeno il coraggio di chiedermi come sto.
Mi sento sola, come non mi sentivo da tanto.
Ora, lo sono veramente.

lunedì 3 marzo 2008

Se il buongiorno si vede dal mattino

Se febbraio è stato brutto, marzo è cominciato peggio.
Ovvio, le mie speranze erano diverse, ma se il buongiorno si vede dal mattino anche questo sarà un mese di m....
...... to be continued