venerdì 21 settembre 2007

Pausa

Sono in pausa.
Molti eventi. Molte emozioni. Molti dolori. Molti pensieri.
Tante cose che non è facile spiegare a parole. Ho atteso qualche giorno per scrivere, ma ce ne saranno altri di assenza a seguire.
E' come se fossi un attimo in sospeso. Sistemo (o ci provo) e poi torno.
Ma, al momento, sono in pausa.

martedì 11 settembre 2007

Un pensiero perso

Ho visto i tuoi occhi stanchi oggi.
Si vede che sei in forma fisicamente. Ti curi e ti alleni. Scherzi e ridi e ti piace prendermi in giro. Ma non sorridi spesso. A volte mentre prendiamo il caffè, sembri perso. Per dei brevissmi istanti si vede che ti sei allontanato. Che hai inseguito un pensiero fino a perderlo. Poi, quando ti accorgi che ti guardo e cerco di intuire, cominci a parlare senza fermarti, per non darmi il tempo di fare domande.
In quei momenti ti trovo di una dolcezza infinita. Anche se avresti bisogno di sfogarti fai attenzione a non farmi preoccupare. Ma non ti riesce bene. Non con me.
I tuoi occhi tradiscono il peso che porti da tanto.
Vorrei fare di più. Vorrei sollevare quel peso.
Vorrei vedere un sorriso.

venerdì 7 settembre 2007

Il nodo

A volte non è facile capire che cosa ci ha turbato. Sapere perchè quel nodo in gola non se ne va e sforzarsi di rispedire le lacrime indietro perchè il luogo e il tempo non sono quelli adatti per dare sfogo al pianto.
Eppure oggi so che sono solo stanca. Dopo le vacanze ho preso quel poco colore che la mia pelle consente. I lineamenti sono abbastanza distesi e rillassati. Una settimana in ufficio non è bastata per vedere i nuovi segni dello stress.
Eppure oggi sono stanca. La testa non c'è. I pensieri si affollano e si intrecciano. Uno richiama l'altro: dal presente al passato. E poi di nuovo al presente. Solo di rado mi concedo uno sguardo al futuro, ma poi mi giro. Preferisco non vedere, non sognare, non sperare.
Non chiedo molto. Oggi vorrei solo appoggiarmi. Solo una volta nella mia vita vorrei potermi appoggiare. Girarmi e vedere gli occhi di qualcuno e chiedergli aiuto. E senza indugiare, sentirmi dire: "Oggi non ti devi preoccupare. Oggi ci penso io a questa cosa." So che non è possibile, almeno per me. Almeno adesso. So che questo momento passerà, presto. Che probabilmente già stasera sarà "passato".
Ma questo "presente" mi fa sentire sola. Di nuovo sola. Ancora sola.

giovedì 6 settembre 2007

Ieri. Alla stazione

Ti ho visto ieri alla stazione. Ti sei avvicinato camminando lentamente. No, non per farmi attendere ancora, ma per gustare quel momento per te inaspettato. Per riprendere fiato. C'è stato un istante di timore. Hai forse avuto paura che la tua presenza potesse turbare il mio piccolo angelo. E, invece, come se ti conoscesse da sempre, lei ti ha parlato. Senza quasi salutarti, come se aspettasse quel momento da molto e non ci fosse più voglia di attesa e di convenevoli inutili. Lei ha parlato e risposto in modo semplice. Così naturale che ho avuto l'impressione che ti parlasse da sempre.
Mi ha ricordato il nostro primo incontro. Anche per noi, quel giorno, i saluti sono stati rapidi, quasi superflui. Abbiamo cominciato immediatamente a raccontarci le nostre vite. Come due persone che si conoscono da sempre, ma non si sono viste per tanto tempo. Troppo. E allora la voglia di far partecipe l'altro di tutto quello che ha perso della nostra vita è così tanta che ci sommergiamo di parole. I discorsi diventano fluidi. Morbidi. Il cuore si apre come per magia e tutto diventa facile. E' accaduto a noi quel giorno. E' accaduto a voi ieri.
E' stato speciale.
L'ho visto nei tuoi e nei suoi occhi.
L'ho sentito nel mio cuore.

lunedì 3 settembre 2007

Cambiamenti

Non avevo proprio torto quando dicevo che le cose sarebbero cambiate. Tutto cambia, o meglio, al rientro è cambiato il "mio modo". Di vedere e di affrontare la mia vita e quello che ci gira intorno. All'inizio dell'estate la mia situazione personale ha avuto una svolta pesante (nel bene e nel male). L'estate è servita a leccare un po' le ferite. A riprendere fiato. Sono stata parecchio in giro. Mi sono concessa vacanze, ma anche spensieratezze che, in realtà, non avrei potuto permettermi. Mi sono lasciata andare. L'ho fatto per poter accumulare di nuovo le energie necessarie. Adesso che sono rientrata le concessioni sono finite. I problemi e le situazioni che ho lasciato a "meditare" sono ancora lì ed è il momento di affrontare tutto quello che ho lasciato. Forse perchè non avevo più le forze. Forse perchè non era il momento. Ma non si può lasciare la propria vita in sospeso per troppo tempo. Vivere è VIVERE. Non vedere la mia vita che scorre per conto suo. Questo non vuol dire che non mi lascerò più andare e che non mi concederò più qualcosa per me. Solo che ora le priorità sono cambiate. Non avrei potuto affrontare tutto questo durante l'estate. Dopo un periodo molto intenso e molto duro non avevo veramente più la forza e la mente per farlo. Le ferite erano (e in parte sono) davvero profonde.
Adesso è il momento. Adesso si ricomincia. Adesso si parte.
La felicità è un viaggio, non una destinazione.