mercoledì 27 giugno 2007

Giornatina !!!

Dico io, ma come fa uno a svegliarsi (sempre che abbia dormito) già incazzato di prima mattina? Eppure è così. A parte il fatto che dormo sempre meno e ancora non ho capito perchè....ma oltretutto mi alzo e, mano a mano che faccio le solite cose in casa o altro, prima di uscire , mi sale un nervoso incredibile. E poi la cosa terribile è che questo è sempre presagio di una pessima giornata. Tipo che arrivi in ufficio e ti cancellano duemilaquattrocento prenotazioni o la pratica che hai coccolato per tre mesi perchè tutto doveva essere perfetto si è rivelata un vero disastro o al collega je girano più de te...e allora nemmeno ti puoi sfogare, altrimenti dovresti mettergli le mani al collo e farla finita lì.
Vabbè sto esagerando......meglio che la finisco qui o non so cosa potrei scrivere !!

martedì 26 giugno 2007

Racconti d'estate 1 - Ma che caldo fa!




Roma, 26/06/2007




E' arrivata l'estate. E si sente. Non avevo mai sofferto, ancora, il caldo quest'anno. Ci sono stati dei giorni in cui la temperatura è stata effettivamente molto alta, ma la sera l'aria s'era sempre rinfrescata. La notte, confesso, mi sono sempre tenuta il lenzuolo addosso.


Non stanotte, però.


Mi sono messa a letto tardi; forse ero già insofferente e non riuscivo a smettere di fare e di sistemare in giro per casa. Poi finalmente, dopo una doccia fresca mi decido e mi sdraio sul letto. Finestra aperta. Serranda alzata quanto basta per far entrare l'aria e tenere fuori occhi indiscreti. Almeno credo.


Aria. Quale aria?. Non se ne muove un filo di aria. La tenda color arancio non fa una piega. Non si muove. Sono certa che se passasse una mosca avrebbe almeno un sussulto. E invece no. E' assolutamente immobile.


Cambio posizione, cercando sollievo e mi giro verso la finestra. Ci sono ancora parecchie luci accese di fronte. Sono le 2.00. Siamo tanti a non dormire.


Rimango ad osservare. Non riuscendo a dormire, cerco di distrarmi. Dopo un po' qualcuno cede e qualche luce si spenge. Al terzo piano c'è un ragazzo che lavora al pc, gira i fogli che ha sul tavolo, in continuazione. Mi chiedo se sia uno scrittore e cerco di indovinare la trama del suo libro. Forse è un impiegato o un avvocato che ha portato le carte a casa. No. E' troppo giovane. Mi sembra di riconoscerlo. E' un ragazzo che incontro ogni tanto al supermercato sotto casa. Si affaccia al balcone. In controluce non distinguo bene. Mi sembra proprio lui. E' uno studente universitario. Ce ne sono tanti in zona che studiano lontano da casa. Mi chiedo se qualche volta si sente solo come me. Forse adesso, che sembra che guardi nel vuoto. Sta ancora qualche istante e rientra per ricontrollare i suoi appunti.


Ancora qualche finestra che si chiude. Qualche luce che si addormenta. Un bagliore in continuo movimento, ad un piano troppo alto per guardare dentro, mi fa intuire che qualcuno passi la nottata davanti alla tv.


Si accende un lume nuovo. Poco distante dallo studente. Un piano più sù. Un uomo di mezza età. Ben vestito, mi sembra. Anche lui cerca respiro sul balcone. Anche lui, come me, sembra spiare dentro le case. Osserva, guarda e scala i piani, uno a uno. Ad un certo punto ho l'impressione che mi stia osservando. Io ho la luce spenta, ma il bagliore dei lampioni della strada potrebbero lasciar trasparire qualche ombra.


Allora non mi muovo.


Nemmeno lui si muove.


Forse mi vede veramente. E aspetta. Un movimento. Un cenno. Quasi trattengo il respiro. Di più non posso fare.


Guarda verso l'alto, adesso. Forse spera di percepire il bagliore di qualche stella troppo luminosa per essere offuscata dalle luci della città. Abbassa la tapparella. Si vede ancora qualche ombra in movimento. Poi la luce si spegne. Tra poco dormirà anche lui.


Guardo l'orologio. Sono le 4.00. Cerco di distrarmi e penso alle cose da fare nel giorno che sta arrivando. E' peggio e mi agito ancora.


Eccolo. Un sospiro di vento. Ancora un soffio. Finalmente è arrivato un pò di fresco. Chiudo gli occhi e mi addormento. Tra due ore suonerà la sveglia e sarà un altro giorno.

lunedì 25 giugno 2007

Bentornata a casa




Sono tornata. Che dire...la vacanza è sempre vacanza. Anche se breve, va sempre bene. E' stato per me come tirare un sospiro di sollievo. Quello che non riuscivo a fare attaccata alla routine quotidiana. Presa dal lavoro e dai problemi di tutti i giorni. E' impossibile staccare la mente e pensare a se stessi, divagare, lasciare la mente libera di andare dove le pare, senza costrigere sempre i pensieri a piegarsi alle esigenze degli impegni quotidiani.


Quando la mattina hai la sveglia che suona e la giornata comincia con una tabella di marcia, non hai possibilità di seguire te stessa. Vai dietro agli impegni, corri dietro ai figli, ti nascondi evitando di guardarti allo specchio per non farti domande, alle quali sai di non avere risposte.


Quando, invece, non hai orari e obblighi fissi da rispettare è più facile lasciare che la mente, come il corpo, seguano ritmi più naturali e, lontano dalla confusione, hai modo di ascoltare di più il cuore.


E il cuore non mente mai.


Sono tornata. Amo le stesse persone. Odio le stesse persone (in realtà il sentimento dell'odio non mi appartiene, se non per l'eccezione di un'unica persona). Ho gli stessi impegni. Vedo e frequento gli stessi ambienti.


Ma ho recuperato energie. Ho gli stessi problemi di una settimana fa. Tenersi lontano dai problemi non fa in modo che si risolvano da sè. Ma mi sento più forte e più ottimista e sono certa che questo mi aiuterà!!


Bentornata a casa!

venerdì 15 giugno 2007

Finalmente ci siamo

Tutti al mare...tutti al mare......
Finalmente ci siamo...ancora qualche ora...il tempo di fare i preparativi...valigia al seguito e....
SI PARTEEEEEEEE !!!!!!!!!!!
Voglio, almeno per una settimana, lasciarmi tutto alle spalle e godermi la mia vacanza. Sole, mare, piscina, completo relax e tutto quello che si può desiderare per una vacanza perfetta.

Ne ho veramente bisogno.

mercoledì 13 giugno 2007

Piano, piano. Poco,poco

Non è il momento di pensare e tantomeno di fare. Ci sono delle volte in cui le cose bisogna lasciarle andare da sole. Non si può sempre proggettare e spingere perchè tutto ciò che vogliamo accada ora e subito.
Adesso devo solo prendere fiato, fare un respiro profondo e lasciarmi andare. Così farò e, anche se non accadrà niente, almeno per qualche giorno smetterò di affannarmi !!
Voglio godermi qualche giorno di pace, tanto più che tra poco andrò in vacanza. Quando mi sarò riposata forse tutto andrà meglio.
Come dice qualcuno che io conosco bene...piano, piano. Poco, poco.

lunedì 11 giugno 2007

Tempo di vacanza (quasi)


Finalmente....una sola settimana e vado in vacanza.........................non ce la facevo più !!!!!

Tra l'altro è doppiamente meraviglioso perchè è una vacanza improvvisata...fino a 3 giorni fa non era nemmeno prevosto. Le mie vacanze erano programmate per la fine di agosto.

Una settimana intera di mare, piscina e giochi con l'amore più grande della mia vita.

Credo che mi divertirò come una bambina !!!!

giovedì 7 giugno 2007

Il peso di una vita

E' ormai qualche giorno che non sto affatto bene. Mi sento come se avessi un peso addosso, da sempre. Come se non mi riposassi da un tempo infinito.
Mi sento stanca. Non tanto fisicamente, anche se la notte ormai non dormo mai più di un paio d'ore. Mi sento stanca mentalmente. Ieri sera pensavo a che cosa mi fa sentire così. Piano piano sono andata indietro negli anni cercando di capire. Quando è morto mio padre non ho avuto nemmeno il tempo di piangere. Mi sono accollata, forse di mia iniziativa o forse un po' spinta da mia madre, la responsabilità della mia famiglia e della casa. Non mi sono mai potuta appoggiare a mia madre, sempre molto sensibile e non molto stabile emotivamente. Era lei che cercava conforto in me e in mia sorella e mai il contrario. Avevo solo 13 anni e da allora la mia vita è stata sempre così. C'è sempre stato qualcuno che ha avuto bisogno di aiuto più di me. Sempre qualcuno da portare in spalla perchè non ce la fa. Ma adesso che avrei bisogno io di riposarmi, di fare anche solo qualche passo sulle spalle di qualcuno, non c'è nessuno. Adesso men che mai però posso tirarmi indietro. I figli hanno sempre bisogno di essere portati in braccio, aiutati e protetti ad ogni costo.
Ma confesso che ho paura. Una paura che mi fa piangere quando sono sola. Come ieri sera. Piangere in un modo disperato che non avrei mai pensato. Ho paura di non farcela. Una paura disperata perchè la persona che ha bisogno di me adesso non può essere lasciata sola in nessun modo. E' piccola e fragile e non voglio che porti lei il peso della vita, come è accaduto a me. Il problema è che ogni giorno è più difficile. Ogni giorno è più stancante. Ogni giorno sono un po' più sola.

martedì 5 giugno 2007

Avere pazienza

Nottataccia !!!
Che dire. I pensieri e le idee si confondono. Si ammassano nella mente e non trovano una via di fuga. Non trovo l'ispirazione per uscire da quello che mi sta stretto. Non voglio la mentarmi. So che sono sulla via giusta. Credo di dover avere solo ancora un po' dipazienza. Ma devo anche lavorare molto ancora. Per arrivare. Sì ma dove. A cosa. La questione è che gli obiettivi sarebbero più chiari se non fossero molti, forse troppi. No si può sistemare il lavoro, la famiglia e l'amore in un colpo solo. I sentimenti ti tirano da una parte e la mente ti tira dall'altra. Dovrei aspettare e lasciare che qualcosa si sviluppi da sé. Senza voler dare per forza quella "spintarella" che io credo sia necessaria (ma lo credo solo perchè vorre che le cose si risolvessero in fretta).
Dovrei imparare ad aspettare, ma la paura che niente si muova se non lo sposto io è molta. Credo che venga dal fatto che, nella vita, anche quando ero molto più piccola, non ho mai ottenuto niente senza lottare, o almeno senza faticare un pochino.
So che se aspettassi, forse stavolta le cose prenderebbero la strada giusta da sole. Ma la pazienza non è il mio forte e la paura che attendere mi farà solo perdere altro tempo è grande.
Sicuramente qualcosa farò. E so che questo incasinerà di nuovo la mia vita. Chissà perchè questo mi riesce sempre troppo bene!!

Facili soluzioni per problemi senza soluzione

Risolvere i problemi non è poi tanto difficile come sembra.
L'importante, quando proprio non si vede luce, è riempirsi la vita di tante di quelle cose da fare che ci impegnano, non solo il tempo, ma anche e soprattutto il cervello.
Pensare a tutto tranne che a quella cosa che ci fa star male e che sappiamo non poter proprio risolvere, nemmeno con un viaggio a Lourdes, non è certo la soluzione del problema in sè, ma sicuramente è un modo per non stare male. Quello che rimandiamo non sparisce da solo, prima o poi ritorna e ci dobbiamo fare i conti. E forse il conto sarà ancora più salato, perchè avremo perso tempo e occasioni. Forse. E' un po' come la macchia sulla tovaglia. La possiamo coprire, in emergenza, con un bel centro tavola, ma se non la togliamo definitivamente, tolto il centro tavola la macchia non se n'è andata via da sola. E' sempre lì a ricordarci che non abbiamo risolto il problema. Lo abbiamo solo rimandato.
Io sono dell'idea che tutto va affrontato prima o poi. Ma per le grandi cose bisogna essere pronti.
Adesso non è il momento. Almeno non lo è per me. So che non ci manca molto. Non si può vivere in eterno girandosi dall'altra parte. Quando arriverà il conto...comincerò a pagare.

lunedì 4 giugno 2007

A mia Madre


Mia madre è da tempo malata di Alzheimer. Ogni volta che la vedo sembra più bambina. Ormai non mi ricordo nemmeno più l'ultima volta che abbiamo parlato. Lei va per conto suo, ripetendo una litania che è sempre la stessa. Cerco di immaginare quello che vede e quello che pensa, ma non avrò mai la certezza di aver indovinato.

Questa è per lei:


Io non parlo, io non ricordo

e non comprendo

Non so dove sono e se questa dove vivo

è casa mia

C'è tanta gente che mi gira intorno

gente che entra

e gente che esce

Mi chiedono come sto

ed io non so che dire

E poi c'è una ragazza

mi abbraccia sempre

e mi aiuta a mangiare

mi pettina e mi fa bella

Ma quando mi dice

"Ti voglio bene mamma"

io vorrei risponderle:

"Grazie, ma io non so chi sei!"

venerdì 1 giugno 2007

Pausa lavoro


Accidenti....oggi proprio non mi va di lavorare. Mi piacerebbe prendere la macchina e andarmene via. No. Non dall'altra parte del mondo. Più semplicemente me ne andrei dove capita. Mi metto in macchina e vado. Magari verso la Sabina, dove il verde ti apre il cuore e ti rigenera gli occhi....o magari verso il mare, dove l'aria fresca e salmastra ti riempie i polmoni e ti schiarisce la mente, dove guardare quell'immensa distesa di acqua ti da quella pace che non trovi dentro.

Finita la pausa. Si torna a lavoro!

Colori e pensieri

Vi chiedete mai se state facendo la scelta giusta? Se l'avete fatta in passato?
Sì sicuramente ve lo siete chiesti, altrimenti non siete normali. Io, in questo senso, sono forse esagerata. Mi faccio sempre tante domande, forse troppe. Dico troppe perchè, fondamentalmente, quando devo prendere una decisione importante o arrivo al punto in cui mi viene il dubbio che io stia vivendo nel modo sbagliato, mi riempio la testa di domande. Tante, ma tante, che a volte i pensieri mi scappano dal cervello per passare nello stomaco.
Avete mai avuto la sensazione, nel bel mezzo della notte, che i pensieri che non vi fanno dormire siano talmente tanti che non entrano tutti in testa? La testa sembra esplodere e allora quei pensieri "di troppo" scendono giù nella pancia.
O si attorcigliano al cuore.
Alla fine risolvo. Magari dopo parecchi giorni. O a volte dopo mesi. Arrivo al dunque all'improvviso. Penso al passato e vedo che ho sempre ragionato molto sulle cose, ma le decisioni importanti le ho prese sempre col cuore. E non mi sono mai pentita. Non che io non abbia preso la decisione migliore in assoluto. Ma quello che scegliamo col cuore è quello per cui noi non ci possiamo pentire. E' la scelta giusta per noi e per chi ci sta accanto. Forse è proprio la strada più contorta che scegliamo, ma è quella che parte dal cuore e al cuore ci riporta.
Forse non ci da il successo (non importa in quale campo della vita: amore, lavoro, famiglia, amicizia), ma è quella che ci porta equilibrio. E solo questo mi fa istintivamente scegliere per il futuro.
Non lo vedo rosa il mio futuro. E' un po' viola (semplice), un po' rosso (passionale), un po' nero (difficile), un po' giallo (solare), un po' azzuro (sereno)....ma certamente non sarà grigio (?!?!)