venerdì 29 gennaio 2010

Paloma

Dicen que por las noches
no más se le iba en puro llorar;
dicen que no comía,
no más se le iba en puro tomar.

Juran que el mismo cielo
se estremecía al oír su llanto,
cómo sufrió por ella,
y hasta en su muerte la fue llamando:

Ay, ay, ay, ay, ay cantaba,
ay, ay, ay, ay, ay gemía,
Ay, ay, ay, ay, ay cantaba,
de pasión mortal moría.

Que una paloma triste
muy de mañana le va a cantar
a la casita sola
con sus puertitas de par en par;
juran que esa paloma
no es otra cosa más que su alma,
que todavía espera
a que regrese la desdichada.

Cucurrucucú paloma,cucurrucucú no llores
Las piedras jamás, paloma,
¿qué van a saber de amores?

Cucurrucucú, cucurrucucú,
cucurrucucú, cucurrucucú,
cucurrucucú,paloma,no le llores




Paloma di Caetano Veloso - dal film "Parla con lei" di Pedro Almodovar

Traduzione Dicono che durante la notte
non se ne andò più via piangendo
dicono che non mangiava
non se ne andò più via tormentato
Giurano che lo stesso cielo
si sia straziato sentendo il suo canto
come ha sofferto per lei
e anche alla sua morte la stava chiamando:

Ay, ay, ay, cantava
ay, ay, ay piangeva
ay, ay , ay cantava
di passione mortale moriva

Che una colomba triste
di mattino presto gli và a cantare
alla casina sola
con le sue porte aperte
giurano che questa colomba
altro non sia che la sua anima
che spera ancora
che la sfortuna torni indietro

Cucurucucù colomba
cucurucucù non piangere
Le pietre giammai, colomba, che possono sapere dell'amore?

giovedì 21 gennaio 2010

Il potere dell'acqua e la forza del fuoco


Tutte le mattine guardo il fiume.
Quando la metropolitana esce all'aperto, prima della fermata di Lepanto, sbircio dal finestrino per carpire almeno un pezzetto dell'acqua densa del Tevere. A volte le vetrate sono appannate, altre i vetri del vagone sono coperte dalle scritte e dai disegni dei writers. E allora non c'è possibilità.
Stamattina, come tante, sono scesa a Piazzale Flaminio e ho fatto a piedi il tragitto fino in ufficio. Ho costeggiato un pezzo del fiume e ho girato su Ponte Regina Margherita. Ho visto l'acqua scorrere sotto i miei piedi. Meraviglioso. L'acqua mi calma sempre il cuore. Il mare, il fiume, il lago. Non importa. Placa ogni sussulto e ogni stretta. Mi sono fermata ancora qualche secondo: sembrava che mi venisse incontro per avvolgermi e coccolarmi.
Qualche volta mi capita di vedere i canottieri che escono dal circolo e si dirigono a nord del fiume. Anche se fa freddo, anche se è appena iniziata la pioggerellina fitta e fredda che entra nelle ossa e ti accompagna la giornata. Li invidio e mi piacerebbe accompagnarli. Guardo l'ora e devo affrettare il passo per andare in ufficio.
Mentre cammino distratta, mi saltano in testa i pensieri dell'amore. Mi sorprendono e si aggrovigliano i ricordi come i corpi sul letto. Tutte insieme arrivano le sensazioni calde, le parole sussurrate, il sudore, i rumori del fare all'amore. Il cuore è in tempesta e il corpo lo segue.
Mi giro a dare un ultimo sguardo all'acqua, ma l'acqua che scorre non ha potere sulla forza del fuoco.
Sorrido e inizio la mia buona giornata.

domenica 10 gennaio 2010

E' passato

E' passato. Finalmente.
Il Natale. Il Capodanno. Tutto il resto. I giorni frenetici delle feste mi sembrano già lontani.
Forse perché la voglia mettere una distanza era davvero tanta. Mi sforzo sempre di vedere il bello di queste occasioni, ma alla fine prevalgono i sentimenti. E quello che ti manca e che lascia un vuoto dentro di te durante il resto dell'anno, chissà perché sembra diventare un abisso. Si alimenta ogni giorno: prima con le luminarie, poi con le decorazioni natalizie, poi con le telefonate di auguri. Anzi no. Ormai si fa tutto per e-mail o sms. Che peccato. Dovrebbe essere un'occasione anche per sentirsi di più e invece abbiamo abolito anche questo.
Per fortuna c'è My Joy. Lei mi salva sempre, anche se alcune ferite non le può curare nemmeno lei.
Quest'anno c'era un altro posto vuoto a tavola a ricordare che qualcuno non c'è più.

Non riesco nemmeno a trovare le parole.
E' meglio che le feste siano andate. Domani torno a lavoro. La routine a volte da conforto.
E speriamo che sia un anno migliore.