venerdì 23 novembre 2007

Chi la dura la vince...note al post precedente

Non so se sono state le urla, la mia testardaggine o cosa, ma qualcuno al Comune s'è svegliato e ha controllato meglio. Non solo hanno ritrovato il pagamento ma l'importo è quello giusto e non devo dare nessuna differenza.
Dovrò comunque andare a firmare la chiusura dell'istanza di persona...vabbè...non si può avere tutto.
Evviva!!!

mercoledì 21 novembre 2007

Piove sempre sul bagnato.....note al post precedente

E' vero che non può piovere sempre ma è altrettanto vero che piove sempre sul bagnato.
Da un detto alla'altro ci mancava stamattina una mega discussione con il Comune. Il tutto per un bollettino, regolarmente pagato, ma che a loro non risulta. Invece di risolvere tutto via fax come fanno tutti (compagnie telefoni, gas, luce ecc) devo perdere mezza giornata, prendere un permesso e andare di persona. "Il bollettino" dice l'impiegata acidamente (perchè mettono certe persone a curare i rapporti con il pubblico ??!!) "lo dobbiamo vedere in originale" (ma si può veramente falsificare un bollettino pagato alla posta??). Non solo, devo andare lì per saldare la differenza. Eh già, perchè l'importo che mi è stato chiesto di pagare 3 anni fa era sbagliato e ora risulta una differenza mancante di 100 euro. E devo andare personalmente perchè, per un bollettino pagato ma che a loro non risulta, il comune apre comunque un'istanza e se non vado a saldare la differenza e a firmare per chiuderla, sono guai. Per me, ovvio. Non serve a nulla spiegare a come siamo arrivati alla cifra che io ho già pagato: "Tanto deve venire per forza qui. E' inutile dscutere al telefono" Ma come si fa.

E' normale? So solo che vorrei urlare.
Anzi, urlo: aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh.

venerdì 16 novembre 2007

Non può piovere sempre

Dopo qualche giorno di assenza, oggi sono ritornata sul mio blog. Quando arrivo, in genere, una delle prime cose che faccio è leggere i post dei miei blog preferiti e, in caso, lascio i miei commenti. Oggi nel blog "Il muro tra l'inferno e il paradiso" il mio amico Vito risponde ad un mio commento con la frase del titolo: "Non può piovere sempre".
Dice che è tratta da un film, ma la mia ignoranza nel campo cinematografico e la mia poca memoria fanno in modo che io gli creda sulla fiducia.
Non può piovere sempre.
Perfetta per la giornata di oggi. E non perchè fuori sta diluviando. Sono parecchi giorni che non sto bene: l'umore è spesso traballante. La notte dormo poco. I pensieri hanno ricominciato ad affollarsi. Mi sento giù. Come dice mia figlia, piango con il cuore. Già, perchè le lacrime non escono più. Mi ripeto che è un periodo e che tutto passerà. Il peggio passerà. Di questo sono certa. Non può essere sempre così.
Non può piovere sempre !!

lunedì 12 novembre 2007

Lunedì

Aveva ragione mia madre: avrei dovuto fare la parrucchiera. Non perchè io abbia un talento particolare per le acconciature (anzi), ma perchè io odio il lunedì. Il lunedì è il giorno della settimana in cui uno dovrebbe stare a casa. Non il sabato, ma il lunedì. Non so perchè ma il lunedì è sempre troppo faticoso, ci sono sempre una marea di scocciature e tutti sembrano presi da una perenne crisi isterica. Nessuno è gentile il lunedì.
E io non sono da meno. E' vero, tra l'altro, che per una serie di motivi personali, in questi giorni sono anche più nervosa. Il termine esatto è inquieta. Ho una specie di peso sul cuore che proprio non se ne vuole andare. E quando si arriva al lunedì tutto viene amplificato. Anzi, non tutto. Solo le cose negative. Mi chiedo perchè ma non so darmi una risposta. L'unica cosa che posso dire è che, siccome la mamma è sempre la mamma e nessuno ci conosce meglio di lei, forse avrei dovuto darle retta. Seguire un ottima scuola per parrucchieri e fare questo mestiere. Avrei lavorato il sabato ma il lunedì sarei stata a casa e tutto sarebbe andato meglio. FORSE.

giovedì 8 novembre 2007

Giornata strana

Ci sono giornate sì e ci sono giornate no. Poi ci sono le giornate strane. Ecco, oggi è una giornata strana. Mi sento un po' come un pesce fuor d'acqua. Ho un senso insolito di inadeguatezza. Insolito non perchè io non mi sia mai sentita così, ma perchè, in questo momento della mia vita non dovrei sentirmi così.
Non riesco a focalizzare me stessa e le mie esigenze. Fondamentalmente, un po' per carattere e un po' perchè questo mi aiuta a distrarmi dai problemi, tendo a concentrarmi sui bisogni degli altri. Prima di tutto c'è mia figlia, con tutte le attenzioni e l'amore incondizionato che necessita. Ci sono le persone importanti della mia vita: ognuno di loro ha angosce, problemi o anche solo piccoli intoppi quotidiani. Mi preoccupo. Ci penso e cerco di stare accanto a loro quando ne hanno bisogno. Questo va bene. Ma oggi ho come la sensazione di aver perso qualcosa di me. Sto tralasciando i miei desideri. Le mie speranze. Forse la paura di soffrire mi fa evitare di sperare in qualcosa di buono per me e per il mio futuro. Non credo sia giusto. Sono convinta che per dare il massimo e far star bene chi ci è accanto, dobbiamo prima di tutto star bene noi. Ma non so che fare. Anzi credo che non ci sia nulla che io possa fare. Forse solo avere pazienza. Continuare a cercare il mio equilibrio e renderlo più stabile. Essere serena perchè ho avuto e ho doni molto preziosi nella mia vita.
So che non mi sono persa, stavolta.
Sono solo un po' stanca e so che quello che affronterò questo week-end sarà devastante.
Devo solo prendere un bel respiro e farmi tanto coraggio. Spero di superare anche questo.

lunedì 5 novembre 2007

Padre e figlia

Ieri ho fatto una cosa importante. Mi correggo. Ieri ho aiutato un'amica a fare una cosa molto importante. Dopo molti anni di silenzio, la mia amica e suo padre si sono incontrati di nuovo. Niente tragedia. Niente lacrime. Un incontro semplice. Un po' di imbarazzo, quasi di timidezza. Ma gli occhi si incontrano furtivi. Si studiano i nuovi tratti dell'uno come dell'altra. Le domande sono di rito, ma piene di significati e di frasi non dette. Le parole sono cariche di amore trattenuto per troppo tempo.
Solo dopo qualche ora lui (il papà) ha il coraggio di fare un buffetto alla figlia. Si fa coraggio e aggiunge una carezza.
Sono stata felice per questa intensa e dolce giornata. Vedere un padre e una figlia che si incontrano di nuovo, che ricominciano da dove avevano lasciato, per fortuna senza rimorsi e senza rancori, è stato davvero speciale.
Per me è sempre speciale: io mio padre l'ho perso che avevo 13 anni. E, ovvio, non ci sono possibilità di recupero per me: la morte non lo include tra le sue possibilità. Forse è per questo che oggi sono malinconica. Non triste. Non potrei dopo il miracolo di ieri. Ma malinconica sì.
Mi tornano in mente i ricordi che ho di mio padre. Il viso e le mani. Gli occhi azzurri e splendidi. Lui sì che era il mio principe azzurro. Immagino a come sarebbe stata la mia vita, se fosse proseguita con lui accanto. Cerco di immaginare a come sarebbe oggi. La sua pacatezza e la sua bontà. il suo coraggio. Era un uomo buono mio padre. Buono davvero. Di quelli che pochi ce ne sono al mondo.
Penso a lui e a mia madre insieme, oggi.
Forse è vero che le cose non accadono mai per caso. Se mio padre fosse stato ancora vivo, sarebbe morto di dolore nel vedere mia madre sofferente per la sua grave malattia. Non credo che il suo cuore avrebbe resistito nel vederla come è oggi.
Passerà questa malinconia. Rimarrà solo la dolcezza dei ricordi.