giovedì 25 ottobre 2007

Verona - parte 1

Per fortuna sabato scorso, nonostante l'ondata di freddo, il tempo è stato bello. L'aria era così serena e frizzante che invitava proprio ad un bel giro della città di Verona. Ho cominciato la mia passeggiata da Piazza Brà. Ho preso per Via Roma e ho raggiunto subito Castelvecchio. Una struttura davvero particolare che oltre ad avere il fascino di un castello e una storia interessante, ha uno sviluppo particolare su uno dei ponti sull'Adige. Attraversando Castelvecchio si attraversa anche il fiume e si passa sull'altra sponda. Finita la visita del castello ho proseguito per corso Cavour andando verso Porta Borsari e nel tragitto mi sono fermata a vedere la chiesa di S. Lorenzo: se non ci fosse l'indicazione fuori non sembrerebbe nemmeno una chiesa. Appena si entra al piccolo cancello c'è un piccolo, ma particolarmente decorato, pozzo. Si entra nella chiesa, piccola, raccolta e incredibilmente silenziosa, e si viene invasi dalla luce. Le pareti sono bianche e ne amplificano la luminosità. I raggi del sole entrano dalle finestre poste sopra alla porta di ingresso che, in questo caso, è laterale rispetto all'altare. I raggi, quindi, tagliano, trasversalmente la chiesa e creano un effetto molto suggestivo. Esco e poco più avanti vedo una piazzetta. Non so perchè ma, mi ridigo per quella direzione ed entrando nella piazzetta scopro una piccola porta. Fuori c'è scritto: Chiesa di Santa Teuteria e Tosa. Entro. La prima cosa che mi colpisce è il forte odore di incenso. La seconda è il buio. La chiesa è piccolissima, quadrata e al centro c'è una fonte battesimale multidecorata. L'aria è pesante. Sembra che non sia cambiata nei secoli. Sto ancora qualche secondo e decido di uscire.
Proseguo raggiungendo e oltrepassando Porta Borsari. Si snoda, da qui, Corso Porta Borsari, pieno di negozi e di caffè. Il corso sfocia in Piazza delle Erbe che a metà del sabato mattina già è piena di gente. Ci sono i caffè, ristorantini e il famoso mercato (di particolare ci sono ormai solo alcuni banchi per il resto la merce in vendita è quella che si trova ovunque). Tra Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori (attigua) si snodano le Arche Scaligere, il Palazzo del Comune, il mercato, appunto. Mi siedo sulla base della colonna che sorregge il leone, simbolo della dominazione veneziana, mi guardo intorno mentre il sole mi batte sul viso. Molti sono indaffarati nelle solite commissioni mattutine, molti sono turisti come me e molti altri si godono la loro splendida città tra chiacchiere e discussioni, seduti davanti ad un buon caffè o ad un cioccolato caldo.
Dopo qualche minuto di pausa, prendo a caso per via Cappello e arrivo alla Casa di Giulietta. Sono un po' titubante ad entrare: è pieno di coppie che si tengono per mano mentre entrano per la visita e io, che sto in giro da sola, mi sento un attimo inadeguata. Solo un attimo perchè poi mi mischio tra la folla e salgo. Balcone a parte, dal quale non ho osato affacciarmi, ho trovato bellissimi i pavimenti ed i soffitti in legno. Dalle finestre si vedono i tanti turisti che si accalcano per entrare. Adesso sono arrivati anche i gruppi di turisti e vedendoli non mi sbaglio pensando che sarà ardua uscire. Infatti devo un po' sgomitare per ritornare su strada.
Mi avvio e camminando arrivo a Porta dei Leoni e, poco dopo, alla Chiesa di San Fermo. Grande, imponente. In realtà qui le chiese sono due: Una più recente sopra e quella più antica e, parer mio, più bella, sottostante. La chiesa antica è divisa in tre parti da colonne, poste anche in mezzo alla navata centrale. Gli affreschi sui muri belli e dai colori tenui, stemperati dal tempo.
Uscita da San Fermo, confesso di essere un po' stanca e mi siedo fuori. Sulla scalinata della chiesa. Sono indecisa se andare a mangiare o vedere altro prima. Decido alla fine di tornare verso piazza Brà, e quindi l'Arena. Lì ci sono molti bar e ristoranti e da lì posso riprendere il mio giro. Quando ci arrivo la fame non si è fatta ancora sentire. Entro nell'Arena e ne ammiro lo splendore. Seduta sulle gradinate posso solo immaginare l'emozione nel vedere un'opera rappresentata in questo storico e imponente monumento.
Seduta al sole, prima di andare a mangiare, mi godo il sole e ripenso alla locandina che ho appena letto alla biglietteria dell'Arena:
Se ami qualcuno, portalo a Verona.......
............................. to be continued

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