lunedì 29 ottobre 2007

Verona 2

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ancora non ho fame, nonostante sia già ora di pranzo. Guardo la guida e la mappa e decido di avviarmi verso San Zeno a piedi. E' lontano, lo so, ma penso di potercela fare e camminando mi fermerò a mangiare. L'impresa è stata più difficile del previsto. Già, devo ammettere che mi sono persa. Non mi chiedete come ho fatto. Ad un certo punto ho perso i riferimenti e sono uscita dalle strade principali. La mappa che è sulla guida non è dettagliatissima e alcune traverse non sono indicate. Giro e giro e alla fine decido di fermarmi in una pizzeria- kebab. Credo più per disperazione che per fame. Ordino comunque un bel piatto di kebab e insalata. Mangio mi ristoro e pagando il conto chiedo informazioni su San Zeno. Cammino ancora davvero molto e sono quasi al limite della rinuncia quando vedo il campanile. Ho faticato troppo per arrivare fin qui. Devo raggiungere San Zeno. E così è. E non potete nemmeno immaginare la bellezza di questa chiesa. L'atmosfera e il profumo. Mi godo ogni angolo, ogni affresco, ogni dettaglio. Mi riposo gli occhi ammirando il chiostro e le gambe sedendo tra i banchi della chiesa.
Sono soddisfatta. Ora posso andare. Quando esco, mi dirigo sul lungoadige e rifletto se continuare a piedi per il Teatro Romano. Sembra lontanuccio ed effettivamente sono un po' stanca. Mi blocco alla prima fermata di autobus che trovo e, parlando con il conducente, mi convinco che ho fatto davvero bene a salire. Non era così vicino come credevo!!!
Bello il teatro e il museo. Scendendo alla fine della visita faccio un incontro insolito: un bel gattone bianco e rosso che mi guarda e miagola in cerca di coccole. Non posso negargliele quando si butta per terra e mostra la pancia.
Non posso fermarmi molto. Sono stanca. E' metà pomeriggio e voglio procedere velocemente per poter tornare in hotel e fare un bagno caldo. Così mi dirigo al Duomo. Bello ma preferisco San Zeno. Del Duomo mi piace l'idea del pianoforte a coda che è stato messo tra l'altare e l'inizio dei banchi. C'è un uomo che suona e mi godo la musica finchè non finisce. Poi me ne vado e passo alla chiesa di S. Anastasia. Qui è tutto in ristrutturazione, quindi ascolto un po' l'organo e mi defilo velocemente.
Ripercorro la strada che stamattina mi ha riportato a Piazza Brà e mi fermo alla Torre dei Lamberti. Salgo su (in ascensore) e il panorama è davvero mozzafiato. All'ultimo momento, individuo anche il mio albergo. E' lontanissimo, ma è un invito che non posso rifiutare. Scendo, ritorno a Piazza Brà e prendo un taxi. E' quasi buio. Arrivo in albergo e mi godo il bagno caldo. Finalmente. La serata è stata speciale, ma preferisco tenere per me questa parte.
Il giorno dopo non ho molto tempo: una passeggiata fino alla Veronetta, dall'altra parte dell'Adige e si riparte per Roma. Durante il viaggio mi torna in mente la stessa frase:
Se amate qualcuno portatelo a Verona.
Fatelo anche voi.

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