lunedì 8 ottobre 2007

My life


Da qualche giorno dormo di nuovo poco. Molto poco. Cerco di stare tranquilla e penso che passerà. Ho imparato, dopo tanto tempo di insonnia, a "sfruttare" la notte. Prima, quando non dormivo, mi alzavo e approfittavo per sistemare le cose in casa: mettevo in ordine, stiravo, cucinavo (avete mai preparato la parmigiana all'una di notte? vi garantisco che il risultato è ottimo se non vi addormentate mentre friggete/arrostite le melanzane). Insomma riempivo quelle ore perchè i pensieri erano troppo pesanti. Il mio tentativo era quello di sfiancarmi per poi tornare a letto e crollare addormentata.

Ma non accadeva mai. Tornata a letto aspettavo l'alba per alzarmi di nuovo e cominciare la giornata.

Adesso, invece, non mi affanno più. I ritmi delle giornate si sono fatti ancora più pesanti e ho comunque bisogno almeno di riposare, anche se non dormo. Tengo la tv accesa fino al mattino presto. Quando non c'è più niente di interessante da vedere, abbasso il volume e lascio che la luce del televisore illumini appena la stanza. Mi giro verso mia figlia, che per la maggior parte delle notti dorme con me.

La guardo. E la ascolto.

Guardo i suoi lineamenti lisci e morbidi. Le sue espressioni che cambiano con la luce e, probabilmente, con i sogni che sta facendo. Dopo un primo sonno immobile, i sogni si fanno più intensi e, quindi, anche i suoi movimenti. Si gira e rigira. A volte ride. E' così buffa quando lo fa. E ride di gusto. Chissà cosa pensa. Cosa sogna. A volte invece si arrabbia, borbotta, quasi piange. E a quel punto può anche arrivare qualche calcio.

E' così dolce e fragile.

Prego dentro di me perchè non sia mai sola. Perchè sia felice. Perchè io possa esserle sempre accanto e non soffra mai per i miei sbagli. E poi mi avvicino e le do un bacio sulla guarcia. Mi avvicino ancora e l'abbraccio. Dopo qualche minuto prendo finalmente sonno.

E' la mia bambina. E' tutta la mia vita.

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